L'Unione Europea diventa una potenza bellicista e autoritaria
Voltaire Network | 5 December 2025
• L’estone Kaja Kallas, alto rappresentante della UE per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, il 1° dicembre 2025 ha dichiarato: «È chiaro che la Russia non vuole la pace e, di conseguenza, dobbiamo rendere l’Ucraina il più forte possibile affinché sia pronta a difendersi in questo periodo molto, molto difficile. Più l’Ucraina è forte sul campo di battaglia, più è in posizione di forza nei negoziati».
Kallas ha nuovamente invocato «prestiti di riparazione» che trasmetterebbero «un triplice messaggio: un messaggio molto forte all’Ucraina, per dimostrarle che siamo al suo fianco per aiutarla a difendersi; un messaggio a Mosca per farle capire che non può “sopravviverci”; un messaggio a Washington per dimostrarle che le nostre misure sono molto ferme e credibili».
• Secondo un documento preparatorio della Commissione Europea, le opzioni possibili sono tre:
– prestiti bilaterali;
– un prestito europeo garantito dal bilancio della UE;
¬– un «prestito di riparazione» che mobilita i beni della Banca di Russia immobilizzati nella UE, principalmente presso Euroclear, società belga depositaria centrale di titoli con sede in Belgio [1].
• Se le misure unilaterali europee contro la Russia non saranno rinnovate, Mosca intraprenderà immediatamente le misure necessarie per recuperare i beni immobilizzati. Il piano finanziario del «prestito di riparazione» ipotizzato richiede che Euroclear trasferisca ingenti liquidità in un lasso di tempo molto breve.
Secondo il Financial Times, la Banca Centrale Europea (BCE) si è rifiutata di fungere da prestatore di ultima istanza per fornire queste liquidità, assimilando tale pratica alla sostituzione degli obblighi dei Paesi della zona euro.
• Ursula von der Leyen assicura che confischerà solo 90 miliardi di beni russi, ma una volta avviato, il processo potrebbe consentirle di sequestrare tutti i 210 miliardi congelati.
• Il Belgio si oppone a qualsiasi misura che potrebbe essere considerata una confisca dei beni russi congelati presso Euroclear. Intende tutelare il diritto di proprietà e proteggersi in tre modi:
1. I Paesi della UE partecipanti dovranno fornire garanzie «giuridicamente vincolanti, incondizionate, irrevocabili, su richiesta, comuni e solidali, sulla base del loro reddito nazionale lordo, al fine di garantire che l’Unione sia sempre in grado di rimborsare i fondi senza ricevere pagamenti compensativi dall’Ucraina».
Dovranno farsi carico della quota di garanzie che spetterebbe a Paesi che, come l’Ungheria, non parteciperebbero al futuro prestito.
2. In caso di controversia legale avviata dalle autorità russe e basate sul trattato bilaterale d’investimento tra il Belgio e la Russia, la UE dovrebbe assumersi ogni «responsabilità finanziaria» derivante da un’eventuale sentenza.
Il capo del governo belga ritiene in particolare che la Russia attaccherà gli attivi di Euroclear, o quelli dei suoi clienti, situati in Russia e nei Paesi alleati di Mosca.
3. Gli Stati membri della UE e i Paesi del G7 che detengono beni russi pubblici dovranno partecipare all’operazione finanziaria.
• Il 3 dicembre la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa vòlta a proseguire il finanziamento dell’Ucraina nel 2026 e nel 2027, in conformità con l’impegno assunto a fine ottobre dal Consiglio europeo, ad eccezione dell’Ungheria. Il peso finanziario e giuridico sarà ripartito tra gli Stati membri «in modo equo, com’è tradizione in Europa» ha assicurato Ursula von der Leyen. Questa legge permetterebbe sia di aggirare la regola dell’unanimità europea sia di esigere la quota parte dall’Ungheria.
• All’arrivo alla riunione ministeriale alla Nato, il capo della diplomazia belga, Maxime Prévot, ministro degli Esteri, ha espresso un «sentimento frustrante per non essere stato ascoltato». Ha ritenuto che la proposta della Commissione «non risponda in modo soddisfacente alle nostre preoccupazioni». Tuttavia, «se gli Stati membri desiderano impegnarsi in questa direzione, esigiamo che i rischi che il Belgio dovrà affrontare a causa di questo dispositivo siano interamente coperti». In altre parole, il Belgio rifiuta di assumersi non solo l’intero rischio, ma anche la sua quota.
• La francese Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), il 3 dicembre ha commentato che la proposta della Commissione è «esagerata» e che spera sia conforme al diritto internazionale [2].
Translation
Rachele Marmetti
